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Un presente e un futuro di salute e benessere con il “Metodo VIRA”

Esistono soltanto aziende ‘pigre’, superficiali o comunque poco interessate ai temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro?
No, ormai diverse imprese, piccole o grandi, più o meno strutturate, non si accontentano più di una prevenzione ‘di facciata’, avendo compreso che investire nella salute e nel benessere dei lavoratori porta diversi vantaggi, sia di produttività che di immagine.
E verso un futuro di salute e benessere, sicurezza e sostenibilità delle imprese stanno spingendo sempre più spesso alcuni Enti ed Istituzioni.
Per esempio, la ‘CARTA DI URBINO per il benessere della persona che lavora’ è un documento di intenti (Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Fondazione nazionale Rubes Triva) che si basa sul principio di integrità psico-fisica delle persone al lavoro e afferma che:

‘Qualunque organizzazione del lavoro può essere salubre e sicura solo se, fin dalla sua progettazione, tutti i rischi vengono costantemente valutati, secondo la migliore scienza ed esperienza ed adottando le necessarie misure di prevenzione e protezione’.

Ma se è chiara da tempo la modalità di gestione di molteplici rischi ‘tradizionali’, per esempio chimici o fisici, può essere difficoltosa la soluzione per chi è impegnato a gestire rischi fisici nel contesto della digitalizzazione, ma anche psicosociali ed organizzativi, perciò meno abituali, nelle diverse attività al videoterminale.

Per questo motivo è stato realizzato VIRA, il VDT Integrated Risk Assessment. Si tratta del metodo che consente di valutare tutti i rischi, comprendendo anche le attività ibride, realizzato da Carlo Bisio (Ergonomo europeo certificato e psicologo del lavoro e delle organizzazioni) e Paolo Santucci dopo due anni di ricerca all’interno di un team interdisciplinare privato e già utilizzato da diverse aziende.
Perciò, richiamando proprio la Carta di Urbino, VIRA può essere considerato nel campo specifico un metodo di valutazione dei rischi ‘secondo la migliore scienza ed esperienza’.

Il metodo VIRA costituisce una valutazione integrata poiché integra i fattori muscoloscheletrici, oculovisivi e psicosociali in una unica valutazione del rischio, considerando aspetti quali le postazioni di lavoro, i compiti svolti e le attività, gli ambienti, le predisposizioni individuali e gli effetti finali sulla salute.
Inoltre tiene conto delle attività ‘residue’ (vale a dire ‘extra-VDT’), delle Norme tecniche e della letteratura scientifica, fornendo una matrice di rischio completa e perciò fondamentale nella individuazione degli interventi migliorativi.

Perciò se si sospettano criticità nell’espletamento dello smart working, se il problema é individuare i motivi del disagio, fisico o psicosociale, e soprattutto se è necessario porre rimedio, migliorando benessere e performance, esiste un metodo che consente proprio di misurare e, se del caso, di raggiungere, il benessere dei lavoratori!