Lo screening ergoftalmologico del videoterminalista, ai sensi di Legge, si può effettuare secondo diverse modalità, più o meno accurate, da professionisti più o meno preparati, ma, in ogni caso, la sorveglianza sanitaria rappresenta soltanto una parte di un corretto approccio prevenzionistico in ambito oculovisivo. Un esempio molto semplice.
A che cosa servono 15 minuti di pausa ogni due ore di utilizzo del videoterminale, previsti per Legge, se il lavoratore li trascorre scrivendo messaggi o leggendo testi sullo smartphone?
Soltanto ad accentuare l’affaticamento visivo per l’incremento di accomodazione e convergenza!
Perciò, al di là di un adeguato percorso formativo-informativo ‘di sostanza’ (per Legge deve essere coinvolto anche il medico competente..), comprendente la prevenzione di astenopia e ‘miopia funzionale’, l’esposizione a ‘luce blu’ e le criticità specifiche dello ‘smart working’, é importante fare almeno cenno agli aspetti principali in occasione della visita preventiva, il primo importante contatto con il sanitario, responsabile della salute nei luoghi di lavoro.
Il medico del lavoro ‘degli uffici’, a conoscenza delle modalità operative e delle singole postazioni dotate di videoterminale, dei software utilizzati e della singola condizione fisio-patologica, rappresenta la figura più idonea a fornire una pillola informativa sulle principali questioni.
Si tratta di consigliare, ovviamente valutando caso per caso, tecniche di rilassamento e corretto distanziamento dal monitor, la possibilità della visita su richiesta e dell’approfondimento specialistico oftalmologico, non dimenticando l’apporto prezioso che possono portare sia l’ottico-optometrista che l’ortottista, attraverso un auspicabile ‘gioco di squadra’.
In conclusione, diventa importante interpretare la visita preventiva dell’addetto al videoterminale non soltanto come un necessario riscontro clinico-strumentale, ma anche come scambio di conoscenze, occasione di informazione e sensibilizzazione del lavoratore sui temi correlati allo specifico profilo di rischio.