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Disabilità e lavoro al videoterminale

Come gestisce il medico competente l’inserimento di una persona disabile al lavoro? E perché si incontrano spesso ‘disabilità e lavoro al videoterminale’?

In realtà non esiste una ‘linea guida’ per la specifica gestione e tanto meno una casistica di riferimento. La disabilità nel lavoro al videoterminale è più frequente per le crescenti mansioni che comprendono l’attività al computer, ritenuta ‘più leggera fisicamente’, e l’innalzamento dell’età lavorativa.
La (ri)collocazione del lavoratore in una postazione dotata di videoterminale può avvenire, per esempio, a seguito di un grave infortunio in produzione, oppure dopo un evento cardio/cerebro-vascolare acuto, o in presenza di una malattia cronico-degenerativa.

Tuttavia sono innumerevoli i possibili casi di inserimento in questa mansione, come in altre ritenute compatibili.
In ogni modo si naviga spesso ‘a vista’, prevale un senso di disorientamento su come muoversi ed il medico competente rischia di trovarsi ‘spiazzato’, a volte da solo, nella formulazione del fatidico giudizio di idoneità.
E’ allora importante affermare che non si tratta di un semplice ‘passaggio’ presso il medico competente, ma di un percorso che può coinvolgere, a seconda dei casi, diverse figure professionali, sia tecniche che sanitarie, interne o esterne all’azienda.

Ecco i principali aspetti da tenere in debita considerazione:

    • acquisizione della documentazione sanitaria inerente la disabilità, comprese le certificazioni medico-legali di invalidità INPS/civile (seguire le indicazioni del verbale redatto ai sensi di Legge 68/99!), o INAIL (progetto finanziato di adeguamento del posto di lavoro, accessi e formazione nell’ambito dell’accomodamento ragionevole – www.inail.it ).
    • esame obiettivo, mirato alle menomazioni accertate, se del caso completato da una consulenza presso lo specialista di branca, senza trascurare le possibili ricadute neuro-psichiche: in alcuni casi si rivelerebbe utile calcolare anche il carico di lavoro mentale.
    • sopralluogo mirato alla postazione di lavoro, approfondimento dei contenuti e degli aspetti organizzativi della mansione: si può curare il posto di lavoro, oltre al lavoratore!

Il traguardo del percorso consiste per il medico competente nella formulazione di un giudizio di compatibilità fra le richieste della mansione specifica e le menomazioni psicofisiche dell’operatore, attraverso un approccio inclusivo e, quando necessario, interdisciplinare.

E quando il tentativo é coronato da successo si tratta indubbiamente di una delle più grandi soddisfazioni, dal punto di vista umano e professionale, che un medico competente possa ricevere dalla sua attività.