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A chi chiedere consiglio per la scelta del mouse?

Nella maggior parte dei casi un arto superiore complessivamente sano non noterà differenze nell’utilizzo dei vari modelli di puntatore, meglio noto come ‘mouse’.

Ma se l’operatore ha la mano piccola, oppure soffre di artrosi, lamenta una tendinite, oppure presenta una iniziale sindrome del tunnel carpale, la scelta di un puntatore, o di un presidio mirato, non potrà essere casuale, o puramente estetica.

Intanto va premesso che si tratta di strumenti di lavoro e perciò andrebbero ‘gestiti’ dal datore di lavoro attraverso i propri consulenti, dal RSPP al medico competente, che in presenza di una alterazione fisiologica o patologica (di solito extraprofessionale), potrà prescrivere un modello ‘mirato’ nell’ambito del giudizio di idoneità.

Ma quanti potrebbero essere i casi di prescrizione di un mouse o di un presidio personalizzato? In media l’8 %, con netta prevalenza per il genere femminile (che sfiora il 10 %), rispetto al maschile (5 %), secondo una recente statistica post-covid realizzata su 359 addetti al videoterminale.
Si tratta di tappetini poggia polso, altri tipi di supporto e soprattutto di ‘mouse’ con varie caratteristiche, che presentano l’obiettivo di ridurre i disturbi in disabilità temporanee o croniche, soprattutto in ambito muscolo-scheletrico, traumatico o cronico-degenerativo, unitamente alla terapia farmacologica e/o fisica ed all’eventuale utilizzo di tutori, prescritti dai Curanti.
Bene, ma allora ci vorrebbero una tabella di riferimento, le conoscenze e le esperienze del caso…
Dopo anni di osservazioni (la prima versione è del 2014), migliaia di visite mediche, centinaia di sopralluoghi ed il supporto di Colleghi che hanno fornito indicazioni, questo strumento è stato realizzato a cura di Paolo Santucci e costituisce il riferimento per la formulazione dei giudizi di idoneità dei videoterminalisti nell’ambito della attività di Santucci Studio Medicina del Lavoro.
Con quali risultati?

L’esperienza sul campo, la conoscenza delle postazioni e l’esame obiettivo mirato hanno favorito l’attenuazione dei sintomi, convalescenze più brevi ed anche la prevenzione dell’atto chirurgico, ma soprattutto la ‘compatibilità’ con una attività che richiede elevata attenzione e concentrazione e dove la risoluzione di disagi, anche modesti, si rivela spesso decisiva.

E tutto ciò si è amplificato con l’inizio dello smart working ‘emergenziale’, diventando oggetto di raccomandazioni anche da parte di EU-OSHA e ILO (2021).

La risposta al quesito del titolo diventa allora: “Al medico del lavoro aziendale che ha maturato competenza ed esperienza sul tema della prescrizione di ‘mouse’ ed altri presidi per il lavoro al videoterminale”.